Pizzo di Cingino Nord

Gita di notevole sviluppo e dislivello cospicuo (anche se ben distribuito), che porta ad ascendere uno dei tremila della Val di Saas, in una zona selvaggia e pietrosa ma percorsa a giro da sentieri segnati. Facile incontrare diversi stambecchi.

Parto dalla diga dei Campliccioli di buon mattino, seguendo il sentiero C0 segnato per Alpe Granarioli, Casaravera e Lombraoro Inferiore, poi a destra in decisa salita fino al Lago di Cingino (3h). Da qui proseguo per il Passo d’Antrona, il tratto è faticoso seguendo i radi segni di vernice tra erba e roccette (1h 20′). Vista molto bella. Da qui volto a sinistra (Sud-Ovest) seguendo segni blu-bianchi verso il Passo di Cingino, cammino su un costone pietroso con passaggi più facili sul versante Svizzero. A circa 3000 metri di quota sono a destra alcuni ometti, che seguo tra grossi ma stabili sfasciumi fino alla cima del Pizzo di Cingino Nord, in compagnia di un branco di stambecchi (1h 15′). Il cielo è coperto da velature alte, ma la vista sullo Stellihorn impressionante! Scendo con cautela, ritrovo la traccia segnata che porta ad un passaggio esposto ma attrezzato verso il Jazzilucke (40′). Dal Passo c’è una via segnata con vernice che scende di poco in Val di Saas, la seguo tralasciando le scorciatoie (segnate da ometti) che tagliano a sinistra su pietre più grandi e disagevoli, e con ampio giro e una salita ripida ma breve arrivo al Passo di Antigine (1h 10′). Da qui scendo con cautela, seguendo i radi segni rossi sulla destra, per il versante Sud di un canale pietroso ripido e franoso, fino ad incrociare la condotta forzata (1h). Opto infine per seguire la via segnata, a sinistra, che con noioso saliscendi (dove la condotta buca la montagna) riporta al Lago di Cingino (30′). Il tempo si guasta, e torno al Lago dei Campliccioli (2h abbondanti) completamente zuppo a causa di un temporale che, per fortuna, mi coglie quando sono ormai sulla parte più bassa del sentiero principale!

Consigli utili

Circa metà del percorso si svolge su pietraie, talora di grossi massi, talora di ghiaie friabili: per scendere dal Passo di Antigine è necessaria cautela, perchè la via non è pericolosa ma il terreno instabile; per salire al Pizzo di Cingino Nord può essere utile aiutarsi con le mani. Anche senza la deviazione in vetta, l'escursione è lunga, quindi è necessario un certo allenamento e tenere presente che il bivacco di Cingino è l'unico punto in cui è possibile trovare acqua potabile. La discesa può essere accorciata scendendo direttamente all'Alpe Lombraoro di Sopra (e da lì in breve al sentiero C0) dal punto in cui il sentiero GTA, percorso il pietroso vallone del Passo di Antigine, incontra la condotta forzata: sebbene la variante non sia segnata, è possibile digradare per cenge erbose stando sulla sinistra (Nord), con dei tornanti, il percorso tuttavia è molto ripido e sconsigliabile se l'erba è bagnata. Dalla stessa posizione, viceversa, i buoni conoscitori del posto potrebbero dirigersi a destra, traversando alti il fornale delle Lonze, fino all'omonimo laghetto: da qui si può scendere a Lombraoro su traccia ripida ma segnata, o seguire il lungo ma agevole sentiero per Alpe Larciero. Entrambe le varianti sono percorribili solo col bel tempo e conoscendo i luoghi.