Dal cimitero di Dissimo, prendo la bella mulattiera fino all’amena frazione di Monte Dissimo e Monte Rotondo (30′). Da qui seguo i cartelli indicatori e un sentiero sotto i faggi sulla sinistra del Monte Cavallina, fino all’Alpe Rovina: da qui un sentiero scende a sinistra verso la Valle degli Orti, io attraverso il pratone oltrepassando il cippo dedicato ai partigiani, e dopo la seconda costruzione riprendo il sentiero in salita fino alla Bocchetta di Cortaccio (1h 20′ – 1h 50′). Qui il sentiero si perde tra l’erba alta e le peste degli animali: seguendo il cartello per Alpe Olgia giro a destra verso due vecchie baite, e andando verso il bosco di larici il sentiero torna ad essere marcato nel terreno, fino alla Forcoletta. Qui la traccia diventa di nuovo esile tra la vegetazione: prima cammino seguendo il costone erboso (Est), poi sulla sinistra tra gli alberi vedo un ometto e seguo il sentiero fino al cippo confinario, da qui sempre su percorso ben marcato arrivo alla bella Alpe Ruscada (1h – 2h 50′). Le indicazioni conducono su un sentiero ben segnato che rientra nel bosco, prima in dolce salita, poi più ripido e quindi di nuovo in falsopiano, giro tranquillo il versante NO del Pizzo Ruscada fino alla costa Nord: qui giro a sinistra (Sud) e seguo uno sfalcio tra i rododendri e le roccette fino alla cima (50′ – 3h 40′). Il panorama è spettacolare dal Rosa alla Lombardia! Ridiscendo all’Alpe Ruscada per la stessa via (45′ – 4h 15′), mangio e riprendo la stessa strada dell’andata fino all’Alep Rovina (1h – 5h 15′), dove faccio una pausa più lunga. Poi con calma a Monte Dissimo (30′ – 5h 15′), terza pausa e in paese (15′ – 5h 30′).